Storia

"Claustrum sine armario sicut castrum sine armamentario”

Complesso MonumentaleLa Biblioteca del Monumento Nazionale di Montecassino ha la sua origine dall’antica biblioteca monastica fondata insieme all’Abbazia da san Benedetto da Norcia nel VI sec. Che essa esistesse dai primi tempi non ci può essere dubbio: la Regola stessa la nomina: “ognuno riceva un libro dalla biblioteca” (cap. 48).

I precetti del santo fondatore, nel corso dei secoli, vennero ribaditi da disposizioni speciali che vigilavano alla custodia di questo patrimonio del monastero, indispensabile e connessa con l’indole stessa del monachesimo. Eppure non valsero cure e vigilanze ad impedire, nel corso di più di quattordici secoli, dispersioni e distruzioni. Le vicende tristi della storia cassinese ebbero i loro dolorosi riflessi anche sulla biblioteca.

Nel secolo VIII - con la restaurazione del monastero a seguito della distruzione ad opera dei longobardi (580 d.C.) – e in quello seguente, crebbe il numero dei codici con acquisti e donazioni, ma molti di essi uscirono dallo scriptorium stesso del monastero, che intanto era venuto ad acquistare maggiore importanza ed esercitava ormai un forte influsso anche nel campo della cultura.

Proprio della metà del VIII secolo è il codex casinensis 753, il più antico in scrittura beneventana – detta anche longobardo – cassinese, poiché Montecassino ne fu l’origine e il centro di maggiore produzione.

Molto più notevole fu l’accrescimento della Biblioteca dopo il ritorno dei monaci a Montecassino (949) a seguito delle vicende della seconda distruzione dell’Abbazia ad opera dei saraceni. L’incremento doveva ancora intensificarsi nei secoli seguenti e raggiungere il punto più alto al tempo dell’abate Desiderio (1058-1087), che a causa del numero sempre crescente dei codici e dei documenti, destinava alla Biblioteca un nuovo locale, nel quadro dell’ingrandimento e dell’abbellimento generale dell’intera Abbazia.

Dal secolo XII al XIV, pur diminuendo l’attività scrittoria dei monaci, si pensò di arricchire la Biblioteca con nuovi acquisti. In particolare, con l’invenzione della stampa, terminata o molto ridotta l’attività scrittoria, l’attenzione dei monaci si rivolge all’acquisto degli stampati.

In particolare, dando una scorsa sommaria ai cataloghi della Biblioteca, nel secolo XVI si registra un notevole incremento del patrimonio librario, dovuto non solo agli acquisti ma anche alle donazioni di varie edizioni di particolare pregio. È da rimarcare anche che, alla fine del secolo XVI “esularono” da Montecassino 20 manoscritti biblici, 5 incunaboli e 39 edizioni della Bibbia anteriori al 1561 per servire alla nuova edizione della Biblia Vulgata.

Alla fine del Secolo XVIII, la nuova sciagura che si abbatté sulla Biblioteca e sull’Archivio, ad opera del saccheggio del 1799 da parte delle truppe francesi di Napoleone lasciò profonde tracce, anche se non interruppe del tutto l’attività culturale dei monaci.

Con la soppressione del 1866 l’Abbazia diveniva Monumento Nazionale e anche la Biblioteca diventava proprietà dello Stato, rimanendo però affidata ai monaci che del Monumento erano dichiarati custodi.

La mutata situazione giuridica dell’Abbazia portò di conseguenza un cambiamento anche della Biblioteca. Così a fianco dell’antico fondo ormai statale, si costituì e si sviluppò una nuova collezione bibliografica di proprietà dei monaci.

L’ultima distruzione di Montecassino avvenuta a seguito di un bombardamento (1944) nel corso della seconda guerra mondiale, provocò danni incalcolabili al patrimonio della biblioteca, del quale solo una piccola parte poté essere messa in salvo. Prima della distruzione la Biblioteca poteva contare su 120000 volumi, nel 1955 se ne potevano contare appena 20000.

Attualmente la Biblioteca di Montecassino, considerando unitamente le due collezioni bibliografiche, possiede:
codici e pergamene
incunaboli
circa 30000 volumi anteriori al 1830 (fondo antico)
circa 100000 volumi posteriori al 1830 (fondo moderno)
380 riviste/periodici

Numerose sono le edizioni cinque centine e sei centine. Alcuni codici risalgono al VI e VII secolo. Tra le numerose pergamene, deve essere dato rilievo al placito cassinese (960), considerato uno dei primi documenti della letteratura italiana. Forte di questo patrimonio di raro pregio, la Biblioteca di Montecassino si propone di contribuire a divulgare e promuovere la cultura quale bene inalienabile dell’intera umanità, testimone e anello di congiunzione tra passato e futuro; un futuro che può essere fiore e frutto solo se, a questo ricco passato, rimane saldamente ancorato.